Si conclude con la visita in cantina presso il Feudo Principi di Butera il corso di qualificazione professionale per Sommelier di primo livello di Agrigento.
Sabato 12 giugno 2021 i corsisti, accompagnati dal Delegato Francesco Baldacchino ed altri membri della delegazione AIS Agrigento e Caltanissetta, hanno raggiunto il Feudo Principi di Butera, ad accoglierli Irene Milazzo responsabile accoglienza e l’enologo e direttore di cantina Antonio Paolo Froio.
L’ingresso in azienda con viale alberato e prato all’inglese ricorda le grandi tenute del nord ma l’antico baglio risalente circa al 17° secolo mantiene intatta la tipica architettura siciliana. La Dr.ssa Milazzo apre le porte raccontando l’azienda e la sua storia, attraverso la visita alla cantina e alla barricaia introduce il gruppo alla scoperta del Nero D’Avola che trova in queste dolci colline la sua massima espressione, presentando due prodotti unici come il Neroluce metodo Charmat: Nero come le uve di cui è composto, e Luce come i riflessi delle eleganti nuance del suo colore, e il Metodo Classico Pas Dosée sempre da uve Nero D’avola con 24/36 mesi di sosta sui lieviti.
La visita prosegue lungo i filari del vigneto che si estende per 180 ettari dei 300 totali, l’azienda ospita infatti anche un grande uliveto. Vitigno di punta ovviamente il Nero d’Avola ma il territorio è altamente vocato anche alla produzione di uve Insolia, altro prodotto di punta. Syrah, Merlot Cabernet completano il panorama viticolo dell’azienda.
Su una terrazza con vista a perdita d’occhio sui vigneti si procede con la Degustazione Guidata a cura del Direttore di Cantina ed Enologo Antonio Paolo Froio, si comincia con il Pas Dosée 2017 che presenta un perlage fine elegante e persistente, un luminoso colore paglierino, delicati sentori agrumati e ammandorlati e una raffinata e spiccata mineralità.
A seguire il Serò Insolia DOC Sicilia del 2016, cru dell’azienda, che si presenta ancora in piena gioventù, nonostante la sosta in barrique, con il suo colore leggermente dorato dai riflessi luminosi e il suo ampio bouquet che racconta il territorio da cui nasce.
Si ritorna al Nero d’Avola in due versioni:
Amìra, che in arabo vuol dire Principe come principe è il suo vitigno. Vendemmia 2018, dopo un passaggio in botte grande il vino acquisisce tutta la corposità e l’identità del Nero d’Avola, mantenendo una spiccata acidità che ne denota la longevità.
Il premier cru dell’azienda è il Deliella, nome della principessa che abitava il feudo in origine, rappresenta la massima espressione di questo vitigno, in degustazione il 2016, che però non tradisce minimamente la sua età grazie ai suoi riflessi porpora e alla spiccata acidità.
Il Dr. Froio riesce ad esprimere nei vini tutta la sua grande passione e tutto l’amore per l’enologia trasformando un momento degustativo in pura poesia. Grande cultore e conoscitore del Nero d’Avola ne riesce ad esaltare ogni caratteristica.
Una giornata di grande spessore didattico a conclusione di un percorso formativo ricco ed emozionante.