Ripartono gli appuntamenti firmati Ais Agrigento Caltanissetta.
Lunedì scorso 21 Novembre dal collega e amico Marco Maccarrone Caico a San Leone AG il terzo incontro della “Palestra del Sommelier” evento dedicato ai sommelier e agli aspiranti sommelier che hanno concluso il secondo livello.
una vera palestra per imparare e migliorare la tecnica di degustazione sotto l’attenta guida del Presidente AIS Sicilia Francesco Baldacchino e del Delegato Ais Agrigento Caltanissetta Lillo Trupia degustatori ufficiali.
Un panel eterogeneo da 20/25 sommelier, quindi, che seguendo i dettami della degustazione ufficiale assaggiano rigorosamente alla cieca campioni di vini differenti assegnando un punteggio, esclusi i punteggi estremi si procede alla media dei restanti voti che darà il punteggio finale al quale segue una degustazione tecnica da parte di un sommelier volontario. Al termine della batteria di vini previsti si svelano le etichette e si instaura un dibattito.
Per questo appuntamento si va alla scoperta dei vini del Sud America.
Nei prossimi appuntamenti si scopriranno vini da diverse regioni vitivinicole mondiali.
Il primo campione è l’unico bianco della serata, si presenta con un delicato colore giallo paglierino scarico molto luminoso, e un bouquet ricco dove si evince la predominanza della frutta esotica, della nespola e del litchi, ma ad una più attenta analisi si scoprono spezie dolci e lievi note terziarie.
al palato l’ingresso è fresco ma avvolgente, delude invece la persistenza che si perde in pochissimi secondi. Il punteggio che raggiunge nella media del Panel è di 85
Il secondo campione in analisi è il primo dei quattro rossi. Con un colore che denota giovinezza e un bouquet ancora permeato di fiori e frutti freschi perde in intensità e in persistenza ma il risultato al palato è comunque convincente, ottiene un punteggio medio di 81 punti.
Il campione numero 3 si fa apprezzare per il suo lucente rosso rubino, la complessità dei suoi profumi ricchi di frutta ancora fresca di note erbacee intriganti e intensi sentori minerali che accompagnano l’insorgere dei primi profumi terziari. L’ingresso al palato è avvolgente e se ancora l’intensità non convince la persistenza accontenta un po’ tutti. Il punteggio medio raggiunto è di 87
Il quarto e il quinto campione infiammano gli animi dei degustatori, Il quarto campione esaltato al primo sguardo per il suo rubino intenso delude fortemente al naso, un bouquet monotematico e decisamente poco piacevole di smalto e acetone, l’ingresso al palato per quanto molto interessante non sopperisce alla delusione per la qualità del suo bouquet, il punteggio ottenuto nonostante bocciature o esaltazioni eccessive raggiunge gli 80 punti.
Il quinto vino è risultato Non Classificabile a causa di evidenti difetti del campione già al primo sguardo colore spento e assenza di luce mettono in allarme tutto il panel e l’esame olfattivo non migliora la situazione così come al palato dove l’acescenza si fa notare su tutto. Nonostante ciò si accende una animosa discussione sulla tipologia di vino tra produzione artigianale e vino naturale. Peccato non averlo potuto degustare nella sua forma migliore!
Arrivati alla fine di questa batteria di vini sudamericani si scoprono le etichette, particolare curiosità è suscitato dall’ultimo vino che in effetti come da molti sospettato si tratta di un vino artigianale, non filtrato di un vigneto di oltre 120 anni, è il Pisador 2018 Agricola La Misiòn, Cile. Realizzato con uve 100% Pais varietà molto diffusa nel territorio, dopo una diraspatura manuale fermenta spontaneamente e affina in legno per 12 mesi.
Il quarto vino degustato è Massal 1945, 2019 Clos de Luz , Cile, da uve Carmenere per il 95% e Syrah 5% raccolte manualmente e a fermentazione spontanea con un affinamento di 12 mesi in botti di rovere francese.
Il terzo vino, il più apprezzato da tutti i componenti del panel, è il Tannat Single Vineyard 2020 Bodega Garzon, Uruguay. Da uve 100% Tannat da agricoltura biologica, vendemmiati a mano con vinificazione in cemento e affinamento in botti di rovere francese non tostate per 18 mesi.
Il secondo vino è Malbec Clasico 2020 Altos Las Hormigas, Argentina. Da uve 100% Malbec in coltivazione biodinamica da due differenti vigneti che dopo la macerazione di 10 giorni in acciaio vengono assemblati e lasciati maturare in cemento per 12 mesi.
Il primo vino, l’unico bianco in degustazione è San Pedro de Yacochuya 2020, Bodega Rolland , Argentina. Da uve 100% Torrontes raccolte manualmente nelle prime ore del mattino quando la temperatura è più fresca e vinificate in acciaio a temperature controllate, con una macerazione sulle bucce di 4 ore.
Questo viaggio ai confini del mondo ha reso consapevoli i sommelier e gli aspiranti sommelier del panel di degustazione che c’è bisogno di tanta palestra per classificare e giudicare un vino soprattutto se questo esce dalla propria comfort zone dei vini più facilmente riconoscibili o che abitualmente si degustano. La scelta vincente dei degustatori ufficiali è stata poi quella di uscire dal solco dei più famosi tagli bordolesi prodotti in Sudamerica per far scoprire vini fortemente rappresentativi da uve che per le loro caratteristiche si sono ambientate talmente bene in questi territori da diventarne portabandiera.
La degna conclusione di una serata così ricca di sensazioni uniche di confronto animato e costruttivo non poteva che essere una cena di grande livello come Caico Trattoria e Vini sa offrire.
Grazie a Marco e Patrizia per l’ospitalità, sempre cortese e professionale. Arrivederci ai prossimi appuntamenti di Ais Agrigento Caltanissetta.