Il viaggio è insito nell’essere umano; si può viaggiare in tanti modi diversi: zaino in spalla e autostop, in treno, in aereo, in nave e per qualsivoglia destinazione. Ma grazie all’AIS delegazione di Agrigento e Caltanissetta, martedì scorso 28 Maggio presso il ristorante L’Albero di Porto Empedocle, si è potuto viaggiare attraverso un calice di vino, il Syrah, un vero cittadino del mondo.
Il delegato AIS Agrigento Francesco Baldacchino ha sapientemente guidato gli appassionati wine lovers attraverso l’affascinante storia di questo vitigno dalle origini incerte ma capace di adattarsi e dare il meglio di se in diverse regioni del mondo. Nell’ultimo ventennio si assiste ad una impennata nella produzione mondiale e dal 50° posto tra i vitigni più coltivati, è oggi al 6° posto, a sottolineare il grande successo di questo vino. Grande l’interesse del pubblico che ha partecipato attivamente con domande specifiche sulla storia millenaria del vitigno e sulle aree geografiche, scelte per la degustazione tra le più vocate alla produzione di grandi Syrah.
Si parte dall’Italia, o meglio, dalla Toscana con il
Castagnino Syrah 2017, Fabrizio Dionisio (Cortona, Toscana) che ha rivelato un aspetto più giovane , fresco e dai sentori di frutti rossi non troppo maturi. Questo vino è stato scelto appositamente per evidenziare la possibilità di ottenere dal Syrah anche un vino non necessariamente impegnativo.
Dalla Toscana, il viaggio si sposta in Francia con
Cote-Rotie 2016, Domaine J-M Stephan (valle del Rodano, Francia). In questa parte del mondo il Syrah, arrivato grazie ai romani, assume delle connotazioni più evolute, dimostra la sua capacità di saper maturare. Predominanti sono i sentori speziati di pepe, l’aromaticità del cacao e la tostatura del caffè a scapito delle note fruttate tipiche di questo vitigno.
Si lascia il vecchio continente alla scoperta del Cile con
Legado Syrah Reserva 2016 De Martino ( Maipo Valley, Cile). Qui il Syrah, che si è adattato ad un clima desertico, esprime le sue caratteristiche di corposità e struttura più impegnativa, molto apprezzato al palato.
La Sicilia, regione italiana con la maggiore produzione, è una tappa obbligata se si ama questo vitigno. In degustazione il
Kaid Syrah 2016, Alessandro di Camporeale (Camporeale, Sicilia). Il tipico clima Mediterraneo di questa zona effonde specifiche caratteristiche: dai sentori di frutti rossi maturi, quali la mora o lamponi, perfettamente equilibrati alle note più speziate, una struttura importante che seduce al gusto.
La degustazione si conclude ai confini del mondo in Australia con
Bin 2 Shiraz Mataro 2016, Penfolds (Barossa Valley, Australia). Questo vino è stato prodotto con uve Syrah per l’82% e uve Mourvedre per il restante 18%. Nel dialetto locale queste due uve sono rispettivamente denominate Shiraz e Mataro e la degustazione evidenzia le differenti sfumature olfattive e gustative date dal blending, che però non toglie nulla in corposità ed eleganza. Molto apprezzato.
Questo viaggio sensoriale ha il suo degno finale con il buffet del ristorante L’Albero, curato dalla chef Maria Rita Butera, che ha proposto prodotti fortemente legati al territorio, di alta qualità e a Km 0, con farine integrali di grani autoctoni e prodotti dell’agricoltura contadina a basso impatto ambientale, promuovendo la sua terra attraverso la tipicità e la bontà delle colture locali.